Le diverse caratteristiche degli stati d’ansia e dell’ansia più in generale sono sensazioni che ogni persona ha potuto sperimentare nella sua vita. Rispetto il loro verificarsi, si possono riscontrare in condizioni specifiche, in condizioni più generali e meno strutturate, cosi come se ne può riscontrare una diversa dispiegabilità nel tempo e nei confronti di determinate persone.
Lo stato di allerta, l’agitazione non giustificabile e stati d’angoscia sono spesso legati ad un interrogativo sotteso, che si muove sottotraccia, inconscio. Un interrogativo che fa da leva, nelle sue diverse formulazioni e possibili declinazioni:
Chi sono io per l’Altro?
Le sue diverse e possibili declinazioni possono essere: sto facendo bene? Se mi comporto così, se sono così, sono accettabile? Spesso e volentieri possiamo scorgere in noi che a queste domande rispondiamo direttamente, vivendo con ciò che ne consegue: uno stato d’ansia sul possibile riscontro di un giudizio atteso, l’agitazione di un possibile giudizio nonostante l’evidente impossibilità di combaciare con l’idea che ci siamo fatti dell’aspettativa altrui.
Tutto ciò ha la conseguenza di aumentare la nostra azione difensiva o attraverso la compiacenza, funzionale nel breve periodo, o l’irrigidimento, gli stati d’allerta e perchè no, fino ad avere crisi di panico e stati angosciosi.
Il riconoscimento non passa attraverso tutto questo. Spesso non passa attraverso a ciò che supponiamo che gli altri vogliono da noi. Perchè, a ben vedere, siamo più o meno tutti uguali in momenti diversi.