Il sintomo psichico del panico, e tutta la sintomatologia che ne consegue, può essere portatore di un significato. L’ attacco di panico, con i suoi diversi gradi di quantità e intensità, non casualmente trova la sua origine in coincidenza di accadimenti importanti nella propria vita: la perdita del lavoro, di una persona cara, una separazione, un ricongiungimento. Dunque un cambiamento che più in generale può avvenire anche sotto traccia, ma che risulta essere rilevante per la nostra psiche, per noi. In talune circostanze si può realizzare di essersi spesi ad adempiere più le aspettative altrui che le proprie e di aver tralasciato i nostri desideri, le nostre aspirazioni; altre volte la sintomatologia si presenta così decontestualizzata dall’avvenimento importante della nostra vita, che non ci permette di scorgene il legame. Ci costringe piuttosto a reagire con carattere di emergenza: si va dal medico, al pronto soccorso, si eseguono esami per poterne trovare la causa organica fino a quando si giunge ad apprendere di soffrire di attacchi di panico. L’attaco di panico ci costringe, anche se per alcuni con carattere di emergenza, ad occuparci di noi stessi.
Rileggendo la nostra storia, possiamo scorgere, attraverso un percorso terapeutico, dove ci siamo lasciati travolgere. Quali sogni, quali aspirazioni abbiamo lasciato da parte? Per quale motivo non trasformare una crisi in un’occasione di crescita?